In questo articolo, primo di una serie di interventi sull’argomento, approfondiamo il tema dell’umanizzazione degli ambienti ospedalieri e sanitari in genere in collaborazione con l’architetto Valerio Tonel, consulente per Favero Health Projects in materia di design di prodotto.
La cromoterapia, cioè l’uso scientifico dei colori per migliorare la qualità della vita negli ambienti, è una delle tendenze principali nella progettazione di strutture sanitarie, ospedali e cliniche, e fa parte di una più generale ricerca del benessere psicologico del paziente attraverso la cosiddetta umanizzazione degli spazi.
Molti studi dimostrano che se l’ambiente ospedaliero è strutturato in modo familiare ed esteticamente piacevole, l’utente si sente più sicuro e reagisce positivamente alla malattia.
Il nuovo modello ospedaliero prevede quindi di creare strutture di degenza con requisiti propri dell’edilizia alberghiera, ridurre la sensazione di “segregazione” del paziente e garantirgli una privacy sempre maggiore.
I tradizionali arredi sanitari, anche se efficienti e performanti a livello funzionale, spesso non garantiscono la qualità estetica in grado di migliorare l’esperienza dell’utente nell’ambiente.
L’impiego di arredi non curati nelle linee e nei colori può compromettere la qualità complessiva di un luogo, contribuendo a creare stress, in chi ci vive, dovuto proprio alla disomogeneità e alla freddezza dell’ambiente ospedaliero.
È da qui che emerge l’importanza di un progetto integro in cui materiali, colori, arredi, luci e decorazioni siano pensati come elementi collegati fra loro per creare spazi gradevoli ed armoniosi. I fattori fisici principali che possono condizionare il grado di comfort e la risposta psicologica ad un ambiente sono molti:
- i suoni
- i colori
- l’illuminazione
- gli odori
- la risposta tattile delle superfici
- le dimensioni fisiche degli spazi
- le forme degli ambienti
- la sistemazione degli arredi
Nella scelta del colore dei diversi arredi vengono quindi proposte cromie compatibili con gli ambienti in cui saranno collocati, e al colore delle pareti, individuate con criteri di psicologia del colore per creare ambienti stimolanti in relazione alle diverse funzioni che devono svolgere.
Tra gli effetti che il colore produce sugli esseri viventi ricordiamo gli effetti foto-biologici, comunicativi, psicologici e terapeutici. L’utilizzo ragionato del colore può alleviare il senso di disagio e di instabilità, aiutando a recuperare un atteggiamento più positivo, soprattutto dove i colori sono usati per ricreare sensazioni che l’uomo è abituato a vivere e sentire in natura.
Ecco che, ad esempio, per migliorare la qualità della luce artificiale, quest’ultima dovrebbe essere variabile com’è in natura la luce durante del giorno. Inoltre, in una situazione di luce complessa come quella ospedaliera è importante prevedere le funzioni luce ausiliarie, come la notturna e l’emergenza: le nuove tecnologie, come i led e le pellicole ottiche, mettono a disposizione soluzioni molto avanzate sia dal punto di vista tecnico che estetico-funzionale.
L’umanizzazione degli arredi prevede l’impiego di soluzioni per ricreare un ambiente di elevato comfort e qualità estetica sia nei luoghi destinati ai pazienti che nei luoghi dedicati al lavoro di medici e operatori. In quest’ottica anche la scelta dei materiali risulta determinante, sia per quanto riguarda l’impatto visivo che per la sensazione tattile delle superfici.
Una distribuzione semplice degli spazi, insieme a un uso appropriato dei colori di ambienti e arredi, favorisce la capacità dell’ospite di orientarsi e muoversi nell’ambiente che lo circonda. Le finiture, gli arredi, i colori possono facilitare le azioni quotidiane, il modo di muoversi e di agire. La richiesta di ambienti accessibili e semplici trova risposta nella selezione attenta di arredi dal design preciso e lineare, nelle numerose personalizzazioni delle finiture e nella composizione dei moduli, nelle superfici antigraffio e antiurto, requisiti irrinunciabili delle forniture d’arredo sanitario.
La saturazione e la brillantezza generano una risposta emozionale al colore, i suoni regolano le nostre emozioni con la loro presenza o assenza; gli odori, che interessano la stessa area di cervello che regola le emozioni, influenzano in modo rilevante l’umore; la qualità visuale influenza il desiderio di rimanere in un posto; l’illuminazione naturale accresce il benessere, favorisce l’orientamento, stimola i sensi, contribuisce ad accrescere la fiducia in sé stessi e aiuta nel percorso di cura.
Nella progettazione degli ambienti sanitari, quindi, si devono combinare questi fattori fisici per ottenere la migliore risposta psicologica non solo nei pazienti, ma anche negli operatori, in relazione ai vincoli tecnico-funzionali inevitabili nei locali ospedalieri.
L’impiego di luci, colori, odori, suoni modulati tra loro può rendere una stanza stimolante o calmante per i sensi. È stato dimostrato, per esempio, che la presenza di ambienti multisensoriali all’interno o nelle vicinanze dei reparti in cui i pazienti sono sottoposti a procedure diagnostiche e terapeutiche invasive o sgradevoli contribuisce a calmarli riducendo l’ansia e l’agitazione.
L’uso del colore e delle sue combinazioni per influenzare la psicologia delle persone, e di conseguenza la qualità dell’esperienza che vivono in un certo ambiente, è ormai una disciplina diffusamente accettata, che le aziende produttrici di arredi per strutture ospedaliere seguono quotidianamente per aumentare il valore aggiunto dei dispositivi e dei sistemi, per il benessere degli utenti e ottimizzare i risultati del lavoro degli operatori.
Valerio Tonel
Architetto, svolge attività di consulenza nei campi del product design, graphic design, training, communication, architettura d’interni. Ha tenuto conferenze e seminari alla Facoltà di Architettura di Roma e Milano, all’istituto Europeo di Design di Milano e di Torino.
Attualmente svolge l’attività di consulenza per gruppi nazionali ed internazionali, con particolare attenzione alle implicazioni di design strategico.